Patologie vascolari

Patologie vascolari più frequenti


La chirurgia vascolare è una branca della chirurgia che si occupa dello studio delle patologie che interessano i vasi sanguigni (arterie, vene, vasi linfatici) e la loro correzione, migliorandone quindi la prognosi.


Possiamo suddividere la chirurgia vascolare in due principali sottobranche:

- ARTERIOSA: si occupa principalmente di patologie come gli aneurismi, l’arteriopatia periferica, l’insufficienza cerebro-vascolare;

- VENOSA: si occupa principalmente di insufficienza venosa.


Esistono molteplici patologie e moltissime possibilità di trattamento.

Di seguito vengono elencate quelli più comuni.


ARTERIOPATIA PERIFERICA

È caratterizzata dalla riduzione dell'afflusso di sangue (e quindi di ossigeno) alle arterie degli arti inferiori (raramente degli arti superiori), dovuto all'ostruzione e al restringimento di queste ultime. Le cause più frequenti sono il fumo, il diabete, la dislipidemia. Può essere totalmente asintomatica come manifestarsi con sintomi più o meno rilevanti; uno dei segni più tipici è la claudicatio intermittens, un dolore crampiforme muscolare avvertito a livello dei polpacci durante la deambulazione o, nei casi più severi, anche a riposo.

Trattamento: prevede la rivascolarizzazione periferica, che può essere effettuata attraverso diverse metodiche. A seconda del caso, si può procedere con una tromboendoarteriectomia (TEA) che prevede la rimozione chirurgica della placca, una embolectomia per rimuovere un trombo, l’allestimento di può un bypass o si può effettuare un’angioplastica con posizionamento di uno stent all’interno del vaso.

STENOSI CAROTIDEA

È una patologia dovuta alla formazione di placche dette “ateromi” all’interno delle carotidi, le arterie che portano il sangue al cervello; tali placche, accrescendosi progressivamente, causano delle stenosi che possono provocare a loro volta ischemia cerebrale, o TIA (attacco ischemico transitorio). Quando il restringimento supera il 70% è consigliabile intervenire chirurgicamente, anche se il paziente non avverte ancora sintomi.

Trattamento: le possibilità sono rappresentate da intervento chirurgico vascolare che prevede la rimozione della placca (TEA) oppure da angioplastica con palloncino, con l’inserimento di uno stent nell’arteria carotide interna.

ANEURISMI

È una dilatazione patologica permanente, una sorta di rigonfiamento simile ad una pallina, che può interessare diverse arterie; più frequentemente interessa il tratto addominale dell’aorta, ma si possono riscontrare anche a livello delle arterie degli arti inferiori, delle arterie che afferiscono agli organi interni oppure a livello cerebrale. Gli aneurismi possono rimanere silenti ed accrescersi molto lentamente; quando raggiungono grandi dimensioni, possono andare incontro a rottura e provocare emorragie così importanti e consistenti da essere fatali.

È fondamentale quindi riconoscerli per tempo e trattarli chirurgicamente.

Trattamento: esistono due tipi di procedure. Quella “a cielo aperto”, più invasiva, consiste nel resecare la parte aneurismatica e sostituirla con una protesi in materiale sintetico. L’altra, meno invasiva, si effettua per via endovascolare, inserendo tramite un catetere uno stent in corrispondenza della sacca aneurismatica.

INSUFFICIENZA VENOSA

È una condizione patologica dovuta ad un difficoltoso ritorno del sangue venoso al cuore.

La gravità dei sintomi varia da soggetto a soggetto in base alla severità dello stadio raggiunto: si va dalla semplice presenza di capillari, alla comparsa di varici e gonfiore alle caviglie, fino alla comparsa di iperpigmentazione della pelle e comparsa di ulcere cutanee.

Trattamento: è diverso a seconda dello stadio della malattia; si va da dalla strategia conservativa mediante l’utilizzo di calze compressive a quella chirurgica, che comprende diverse metodiche.

I trattamenti chirurgici sono molteplici: si può procedere all’asportazione della vena safena mediante stripping, oppure obliterarla mediante l’ablazione laser o con l’utilizzo della colla di cianoacrilato; le varici possono essere rimosso mediante flebectomie o utilizzando la scleroterapia.


TROMBOSI

Indica la presenza di un coagulo ematico all’interno di un vaso sanguigno.

Se il coagulo si forma in una vena, si parla di trombosi venosa: ciò porta ad una stasi circolatoria con comparsa di edema ed infiammazione (flebite). La trombosi venosa può interessare sia i circoli superficiali che i profondi; in questo caso, il rischio è che il trombo possa embolizzare e causare una embolia polmonare.

Il trombo arterioso, invece, solitamente si forma in arterie già compromesse (es. su processi aterosclerotici); il trombo può occludere il vaso privando di ossigeno e nutrimenti parti più o meno importanti di organi vitali, fino a causarne la necrosi (ictus, infarto, gangrena dell'arto).

Trattamento: per la cura e soprattutto per la prevenzione della trombosi sono oggi disponibili numerosi farmaci ad azione anticoagulante.

Grafiche a cura di Alice Rotelli